Sindrome coronarica acuta ( SCA)

Sindrome coronarica acuta ( SCA) è un termine impiegato per identificare diverse condizioni cliniche pericolose per la vita e causate da insufficiente flusso di sangue al cuore. L’infarto del miocardio e l’angina instabile sono parte delle SCA.


Domande e Risposte

La causa è una riduzione del flusso sanguigno e quindi dell’apporto di ossigeno al muscolo cardiaco. Questa condizione può essere causata dall’aterosclerosi o da spasmo coronarico.L’aterosclerosi non è altro che il deposito di grasso, o colesterolo, nei vasi sanguigni. L’età (più di 55), la storia familiare di malattia cardiaca, il fumo, il sovrappeso, lo scarso esercizio fisico, il diabete, l’ipertensione e gli elevati livelli di colesterolo aumentano il rischio di avere una SCA.

I sintomi principali includono sensazione di oppressione, dolore sordo, o pesantezza che iniziano nel torace e possono irradiarsi al collo, alla spalla sinistra e alle braccia (braccio sinistro soprattutto). Il dolore può iniziare lentamente o improvvisamente. Altri segni e sintomi della SCA includono affanno, sensazione di svenimento, grave stanchezza, debolezza, nausea e sudorazione.

Oltre alla raccolta dei dati anamnestici, cioè della storia clinica completa del singolo paziente, l’esame fisico (esame obiettivo) e gli esami del sangue, altri esami possono essere effettuati come l’elettrocardiogramma, che registra l’attività elettrica del cuore, l’ecocardiogramma, che rivela eventuali deficit di contrattilità del cuore e la coronarografia con la quale otteniamo notizie sulle coronarie e l’individuazione di eventuali restringimenti o occlusioni di queste. Di particolare rilievo, nella diagnosi delle SCA, è l’analisi di alcuni biomarkers (denominati enzimi cardiaci) che vengono rilasciati dal cuore nel sangue quando quest’ultimo ha subito un danno.

Oltre alla terapia farmacologica, che tende ad abbassare la pressione arteriosa e far diminuire il lavoro del cuore rallentandone la frequenza cardiaca, la coronarografia con l’angioplastica coronarica rappresenta il gold standard per il trattamento di questa patologia. In questo modo è possibile riaprire, dilatandoli, i vasi coronarici ristretti o che si sono chiusi all’improvviso, ridando quindi il giusto flusso di sangue al tessuto cardiaco. In alcuni casi più gravi, si puo’ rendere necessario il ricorso al bypass aorto-coronarico, in cui altri vasi sanguigni, presi da un’altra parte del corpo (ad esempio, dalle gambe) sono utilizzati per creare un nuovo percorsoche si sostituisce alle arterie coronarie malate.